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Capitalismo in declino: l’automazione in un’economia stagnante

Research output: Exhibits, objects and web-based outputsBlog

Published
Publication date27/04/2023
PublisherEffimera
Medium of outputOnline
<mark>Original language</mark>Italian

Abstract

Questo articolo è tradotto dall’originale inglese pubblicato su ROAR Magazine nel 2021, ed è anche disponibile in turco, tedesco e francese. È una recensione critica di due recenti libri che affrontano la questione dell’automazione in un’economia stagnante. Il libro di Aaron Benanav Automation and the Future of Work è stato pubblicato da Verso nel 2020 e da allora ha avuto un successo internazionale. Il libro di Jason Smith Smart Machines and Service Work, uscito nello stesso anno per Reaktion Books, ha stimolato dibattiti sulle questioni della popolazione in eccesso, del lavoro produttivo e dell’economia servile. Entrambi i libri criticano la prospettiva che vede il lavoro minacciato da un esercito crescente di robot e di lavoratori lasciati per strada. Per loro, la situazione è ancora peggiore. Il futuro del lavoro non è caratterizzato dalla mancanza di lavoro ma dalla precarietà costante e crescente. Benanav e Smith cercano dunque di individuare un malessere persistente più profondo che affligge l’economia mondiale: la stagnazione economica e il calo della redditività. L’intensificarsi della precarietà e dell’insicurezza del lavoro non è causata dai robot, ma da un’economia moribonda il cui declino diventa sempre più difficile da evitare . Questa recensione di Jack Copley e Alexis Moraitis cerca di collocare i fenomeni descritti da Benanav e Smith seguendo l’approccio della forma-valore, ispirato da Marx e Moishe Postone. La recensione è simpatetica rispetto a molte delle intuizioni dei libri, ma cerca di collocare i fenomeni descritti da Smith e Benanav nell’ambito di una profonda contraddizione al centro del capitalismo: quella tra valore d’uso e valore di scambio o tra ricchezza materiale e valore. Mentre il dinamismo del capitalismo in termini di valore d’uso tende a crescere continuamente grazie all’applicazione di nuove tecnologie, questo stesso processo di crescita della produttività mina il suo dinamismo in termini di valore. Il malessere dell’economia mondiale riflette lo sviluppo cronicizzato di una contraddizione insita nella logica del capitalismo fin dalla sua nascita